Cos’è un Fringe Benefit e perché conviene alle imprese
Fringe Benefit è un termine che identifica i compensi in forma non monetaria che un’azienda riconosce ai propri dipendenti o collaboratori.
Si tratta di beni o servizi concessi a titolo retributivo – come auto aziendali, buoni carburante, polizze sanitarie, alloggi, prestiti agevolati – che generano vantaggi fiscali per il datore di lavoro e benefici concreti per chi li riceve.
A differenza del welfare aziendale, che deve essere destinato a una categoria di lavoratori, i fringe benefit possono essere concessi anche al singolo dipendente, con un accordo individuale. Questo li rende strumenti estremamente flessibili e personalizzabili, perfetti per fidelizzare il personale e ottimizzare il carico fiscale aziendale.
Gestione Fringe Benefit: come funzionano e chi può riceverli
La gestione dei fringe benefit deve essere pianificata con attenzione dal datore di lavoro. Questi vantaggi possono essere riconosciuti a dirigenti, quadri o impiegati, senza alcun limite di livello contrattuale.
Dal punto di vista fiscale, i fringe benefit sono considerati retribuzione in natura, e quindi concorrono alla formazione del reddito, salvo che il loro valore complessivo non superi le soglie di esenzione previste dalla legge.
Per il triennio 2025–2027, la Legge di Bilancio 2025 ha innalzato i limiti di esenzione a:
- 1.000 euro annui per tutti i lavoratori
- 2.000 euro annui per i dipendenti con figli a carico.
Nel calcolo rientrano anche utenze domestiche, canoni di affitto e interessi sul mutuo della prima casa eventualmente rimborsati dal datore di lavoro.
Fringe Benefit Auto Aziendale: regole e tassazione aggiornata
Uno dei fringe benefit più diffusi è l’auto aziendale ad uso promiscuo.
In questo caso, l’azienda concede al dipendente un veicolo utilizzabile sia per lavoro sia per uso personale.
La tassazione fringe benefit auto aziendale viene calcolata su una percorrenza convenzionale di 15.000 km annui, sulla base delle tabelle ACI, applicando percentuali variabili in base al tipo di alimentazione del veicolo:
- 10% per auto elettriche
- 20% per ibride plug-in
- 50% per motori tradizionali.
Dal 1° gennaio 2025 queste regole si applicano ai veicoli di nuova immatricolazione, offrendo vantaggi fiscali crescenti per chi investe in mobilità sostenibile.
Tassazione Fringe Benefit: quando scatta l’imponibilità
La tassazione dei fringe benefit segue la regola generale dell’art. 51 del TUIR: se il valore complessivo dei benefici supera il limite di esenzione (1.000 o 2.000 euro), l’intero importo diventa imponibile ai fini fiscali e contributivi.
Questo significa che non si applica una “franchigia”, ma un vero e proprio limite assoluto. Superato il tetto, il benefit va interamente tassato. È quindi fondamentale monitorare costantemente il valore complessivo dei benefit riconosciuti al lavoratore durante l’anno: una corretta gestione fringe benefit evita errori di calcolo e sanzioni.
Esempi pratici di Fringe Benefit per imprese
Tra gli esempi di fringe benefit aziendali più diffusi troviamo:
- Auto aziendale (uso promiscuo)
- Alloggio concesso dal datore di lavoro
- Buoni carburante e gift card
- Dispositivi tecnologici (PC, smartphone)
- Polizze sanitarie o previdenziali integrative
- Prestiti agevolati ai dipendenti.
Ognuno di questi strumenti, se gestito correttamente, migliora il clima aziendale e riduce il costo fiscale del lavoro per l’impresa.
Fringe Benefit e TFR: attenzione agli effetti indiretti
Anche se i fringe benefit non sempre hanno natura occasionale, possono incidere sul calcolo del Trattamento di Fine Rapporto (TFR).
Secondo la Cassazione n. 11644/2004, tutte le prestazioni in natura con carattere continuativo vanno inserite nel calcolo del TFR, salvo diverse previsioni contrattuali.
È quindi opportuno analizzare con il proprio Consulente Fiscale l’impatto di questi benefit sugli istituti retributivi indiretti o differiti.
Fringe Benefit per amministratori e dirigenti
Anche gli amministratori di società possono beneficiare di fringe benefit, come previsto dall’art. 50 del TUIR.
In questo caso, rientrano tra i redditi assimilati a quelli da lavoro dipendente, e quindi soggetti alle medesime regole fiscali, salvo esplicite esclusioni di legge.
Un’attenta pianificazione può quindi trasformare un costo aziendale in una leva strategica di ottimizzazione fiscale.
I Fringe Benefit sono oggi uno degli strumenti più efficaci per premiare i collaboratori, ridurre il carico fiscale e aumentare la produttività aziendale. Tuttavia, per ottenere i reali vantaggi fiscali, è fondamentale una corretta pianificazione e una gestione trasparente delle erogazioni.
